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Palazzo Benso di Cavour


​Il Palazzo Benso di Cavour (o Casa Cavour) è un edificio storico situato nel centro di Torino, nato nel 1729 dal progetto dell’architetto Gian Giacomo Plantery e su committenza del conte Michele Antonio Benso di Cavour.

Come suggerisce il nome stesso, vi trascorse la sua esistenza uno dei più importanti fautori dell'Unità d'Italia, lo statista Camillo Benso conte di Cavour, che ivi nacque il 10 agosto 1810 e vi morì il 6 giugno 1861 - come riportato dalla targa all'esterno dell'edificio - e qui nel 1847 fondò, insieme a Cesare Balbo, il giornale dell’epoca: “Il Risorgimento”.
Tra i collaboratori figurarono Roberto d'Azeglio, Pier Carlo Boggio, Michelangelo Castelli, F. Cordova e G. Torelli. Il giornale lanciò il suo primo numero il 15 dicembre dello stesso anno e terminò le sue pubblicazioni il 31 dicembre 1852. Dall'autunno 1850 fu diretto da Luigi Carlo Farini.



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​Nell’angolo fra via Cavour e Lagrange si conservano le sale decorate su progetto di Benedetto Alfieri negli anni 1757-1758, caratterizzate da rivestimenti in legno intagliati e dorati. Nel 1754 il palazzo era stato ampliato con la costruzione della nuova ala su via Cavour, su progetto di Giuseppe Bovis.

Dopo la morte di Camillo Benso, che non ebbe figli, il palazzo fu ceduto dall'unica sua nipote Giuseppina alla famiglia Bollati, futuri editori torinesi, che lo privatizzarono. Nel periodo 1998-2005 però, la Regione Piemonte si fece carico della tutela degli originali decori settecenteschi per utilizzare alcuni interni a fini espositivi. Oggi l'edificio ospita la sede di Azimut Piemonte divisione Wealth Management.
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​L’edificio è articolato intorno al cortile d’onore e a quello rustico (con scuderie e accesso da via Lagrange) posti in asse e collegati da un portale strombato, secondo una scenografica sequenza di spazi comprendente l’atrio suddiviso in due ambienti con volte a vele lunettate e decorato da stucchi.
Lo scalone, posto contrariamente al solito in aderenza alla facciata (forse per garantire più ambienti esposti a sud), è ornato da una volta dipinta nel XIX secolo.
Al piano nobile corrispondono all’atrio due saloni, maggiore quello verso la strada ed ornato nella volta da stucchi neobarocchi di primo ottocento, concepiti in assonanza con altri originali presenti nel palazzo.


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